6 settembre 2015 Giornata Europea della Cultura Ebraica
I PONTI DELL’EBRAISMO E I MURI DEL SIONISMO
Domenica 6 settembre 2015 è in programma la XVI edizione della Giornata Europea della Cultura Ebraica, con le comunità ebraiche italiane mobilitate in iniziative in decine di città, tra cui Firenze indicata come città capofila. Il tema conduttore della giornata è quello dei “ponti”, come spiega il presidente dell’UCEI Renzo Gattegna: “Gettare ponti, favorire momenti di incontro e confronto, in un periodo storico difficile e complesso come questo, è estremamente importante. Per contrastare, quantomeno idealmente, coloro che della persecuzione della diversità fanno una bandiera e una distorta “missione”, scagliandosi contro libertà e diritti e macchiandosi di terribili violenze. E per alimentare gli indispensabili anticorpi contro i germi del razzismo, dell’antisemitismo e del rifiuto per il “diverso” e per lo “straniero”….La Giornata Europea della Cultura Ebraica, che domenica 6 settembre prenderà simbolicamente il “via” da Firenze, scelta quale città capofila per l’edizione 2015, è un presidio in difesa di questi valori e contenuti, un ponte tra la minoranza ebraica e la società di cui è parte attiva e integrante.” (http://www.ucei.it/giornatadellacultura/)
Aggiunge David Sorani (Comunità ebraica di Torino): “Il ponte è un mezzo di collegamento, un attraversamento nei due sensi indispensabile perché due mondi diversi possano comunicare. Oggi più che mai comunicare – stabilire ponti – è indispensabile. Per tutti.”
(http://www.torinoebraica.it/index.php?lang=it)
Rispetto a questi intenti, riteniamo che l’ostacolo maggiore alla costruzione dei “ponti” auspicati sia la presenza, all’interno delle comunità ebraiche, del “muro” psicologico-culturale rappresentato dall’accettazione acritica dell’ideologia sionista (l’idea secolare di uno stato per soli ebrei in Palestina). Da questa accettazione discende da parte delle stesse comunità il legame, più o meno accentuato a seconda dei casi, con lo stato di Israele.
La visita dello scorso 29 agosto del premier israeliano, il criminale di guerra Netanyahu, alla sinagoga di Firenze, città “capofila” della GECE in Italia, aveva lo scopo di ribadire questo legame. Con la sua visita Netanyahu ancora una volta ha voluto imporre il teorema che lo stato sionista è “la patria” degli ebrei di tutto il mondo, cercando di legittimare il sionismo sovrapponendolo all’ebraismo, e chiamando tutti gli ebrei ad una difesa acritica di Israele.
Molti studiosi sottolineano che è proprio l’esistenza di uno stato coloniale e razzista in Palestina (nato dalla pulizia etnica del ’48, che perdura tutt’oggi con nuovi insediamenti, uccisioni e ferimenti di palestinesi colpevoli solo di esercitare il diritto a resistere all’occupazione e all’apartheid) che alimenta l’ideologia di uno stato islamico nel Medio Oriente, sul modello del Califfato di 15 secoli fa. Un’ideologia che purtroppo affascina in tutto il mondo migliaia di giovani arabi per lo più emarginati e senza prospettive, che vedono i loro paesi ridotti a teatri di guerre per conto terzi.
Il governo sionista, nella sua opera di strumentalizzazione dell’ebraismo e degli ebrei, qualche settimana fa ha compiuto un altro passo. Forse indotto dallo stupefacente (e unico in Europa) servilismo del governo del fiorentino Renzi, Netanyahu ha indicato come prossimo ambasciatore di Israele in Italia un’ebrea italiana (e fiorentina): Fiamma Nirenstein, con doppia cittadinanza (quella israeliana acquisita nel 2013), residente in un insediamento coloniale in Cisgiordania, eletta nel Popolo della Libertà nel 2008 e di opinioni ultrasioniste.
A conclusione di queste brevi considerazioni, si auspica che a partire dalla giornata del 6 settembre e nei prossimi mesi siano riscontrabili a Firenze e altrove segnali di critica e di emancipazione della cultura ebraica dal sionismo, come già avviene da parte di diversi (ma ancora troppo pochi) intellettuali ebrei italiani.
Servono ponti antisionisti per una pace giusta in Palestina e in tutto il Medioriente!
Collettivo Boycott Israel – per uno stato unico in Palestina
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