ALL’EXPO CON LA SCUOLA? NO GRAZIE!
Ai dirigenti, agli/alle insegnanti, ai genitori, agli studenti/esse delle scuole torinesi
Gentili interlocutori, augurando a tutti/e un ottimo inizio di anno scolastico con la presente vogliamo segnalare che nei mesi di settembre e ottobre potrebbero circolare nei vari istituti proposte per la visita delle scolaresche all’Expo 2015 di Milano, per giunta a prezzi particolarmente vantaggiosi: il ministero dell’Istruzione ha infatti stanziato 3,5 milioni di euro per finanziare le visite all’Expo da parte delle classi, perchè, ha detto il sottosegretario Faraone, “è un evento storico, un’occasione di riflessione e crescita per gli studenti italiani“.
A tal proposito cogliamo appunto l’occasione per ribadire alcune argomentazioni a favore del NO all’Expo 2015, portate avanti nei mesi scorsi da un ampio movimento di opinione e di lotta. Di questo “evento storico”, infatti, sono emerse e stanno emergendo soprattutto le criticità.
a) Stando alle cifre recentemente pubblicate (Il Fatto Quotidiano, 5 agosto) l’acquisto dei terreni, la costruzione del megasito dell’Expo (con l’enorme carico di cementificazione annesso) e i costi di gestione ammontano complessivamente a 2,4 miliardi di fondi pubblici, dei quali lo stato dovrebbe recuperare 380 milioni tra sponsor e royalties, 200 milioni dai biglietti di ingresso (le previsioni più ottimistiche paiono pura fantasia), più un altro tot rivendendo i terreni infrastrutturati (ma la prima asta, a novembre scorso, prezzo base 340 milioni, è andata deserta!): in totale ben che vada è probabile un disavanzo di non meno di 1,5 miliardi: soldi pubblici sottratti a scuole, sanità, servizi sociali, reddito ai disoccupati, assistenza agli immigrati etc.
b) “Nutrire il pianeta: energia per la vita” è il tema sbandierato all’Expo, ma i padiglioni più grandi sono quelli dei paesi ricchi, ovvero proprio quelli che hanno affamato e affamano le popolazioni di vaste aree del mondo; grandi multinazionali e stati asserviti ai loro interessi che da una parte portano avanti guerre di rapina e di sfruttamento delle risorse della Terra, dall’altra si presentano a Milano con la maschera di “salvatori” dell’umanità. Per fare qualche esempio, la multinazionale svizzera Nestlè, attraverso la sua controllata San Pellegrino, ha ottenuto di diffondere nel mondo 150 milioni di bottigliette d’acqua con il marchio Expo. Eataly, l’impresa di Oscar Farinetti, grande amico di Renzi, ha ottenuto senza gara un appalto “ad personam” per cui dentro Expo ha 20 grandi ristoranti, su uno spazio complessivo di oltre 8000 metri quadrati . Uno dei principali partner di Expo 2015, cui fornisce videosorveglianza e altri sistemi di sicurezza, è Selex, gruppo Finmeccanica, “fiore all’occhiello” di un’industria italiana di armamenti venduti agli eserciti di mezzo mondo.
Sembra quindi ipocrita e diseducativo intruppare migliaia di ragazzi/e da tutta Italia per il rituale di una visita nella quale i buoni propositi o anche spunti interessanti sull’alimentazione e il risparmio energetico vengono raccontati in padiglioni dove Coca Cola, McDonald o Banca San Paolo la fanno da padroni, mentre alla fine della fiera arriveranno un amministratore delegato o un politico dallo stipendio a nove zeri a raccontare che l’evento è stato un successo perchè c’è stato il record di pubblico e altre sciocchezze.
Tematiche importanti quali l’alimentazione, la fame nel mondo, il risparmio energetico, il rispetto per l’ambiente devono essere oggetto di riflessione e approfondimento nelle scuole, e anche di impegno concreto, ma questo coerentemente deve avvenire (e fortunatamente già avviene in molte scuole grazie all’impegno di insegnanti seri e preparati) in una dimensione di sobrietà e riferendosi a un modello di sviluppo sostenibile che come tale è alternativo a quello “grandi opere – grandi eventi” del quale fa parte Expo 2015.
Invitiamo perciò dirigenti, insegnanti, studenti e studentesse a non salire sul carrozzone propagandistico dell’Expo, ma magari nel corso dell’anno a sviluppare attività alternative sui temi citati.
Grazie dell’attenzione e buon lavoro a tutti/e
Assemblea torinese No Expo