#Torino come #Roma: rastrellamenti nelle occupazioni dei rifugiati in nome della legalità e del “rischio terrorismo”

TORINO COME ROMA
La sera del 30, poco dopo che i carabinieri avevano lasciato il presidio fisso presente da mesi davanti all’Ex Moi, una sfilata di auto della Polizia, dei Carabinieri, della Celere, della Digos e dell’Esercito (mancava solo la Finanza) è arrivata in velocità con le sirene accese in via Giordano Bruno 201 puntando dei maxi fanali sulle palazzine. Gli abitanti hanno pensato allo sgombero e sono scesi in strada. Le forze di polizia dicevano di voler solo controllare documenti a tappeto e così hanno fatto. Ci teniamo a dire che il presidio fisso controlla ogni giorno i documenti ai ragazzi che passano lì davanti e questo non ha mai creato problemi. Gli abitanti sono rifugiati, hanno i documenti e sono abituati all’irritante abitudine di doverlo dimostrare. Quella di ieri sera è stata un’operazione inutile e ridicola, sulla scia di quanto successo in questi giorni a Roma. Irrompere davanti alle palazzine, disturbare persone appena tornate dal lavoro e chiedere i documenti in tenuta antisommossa è inaccettabile. Non siamo contrari ai controlli, siamo assolutamente contrari e indignati dalle modalità. SIAMO CONTRO QUESTE GRANDI OPERAZIONI ALTAMENTE SPETTACOLARI, capaci soltanto di creare TENSIONE e di far credere che l’ Ex Moi sia teatro di omicidi, narcotraffico o terrorismo. Hanno controllato una trentina di persone, tutte in regola. Siamo certi che se avessero trovato anche solo una persona “irregolare” lo scoop avrebbe occupato le prime pagine delle testate torinesi. Ovviamente, nonostante i giornalisti presenti, nessuna notizia. Dopo una fitta mediazione con alcuni membri del comitato hanno deciso che era arrivato il momento di sciogliere il teatrino. VOGLIAMO DENUNCIARE la STRUMENTALIZZAZIONE, le MODALITA’, le FALSE EMERGENZE e le SFILATE che temiamo si ripeteranno nei prossimi mesi di campagna elettorale.